Sono il simbolo dell‘amore eterno, ma purtroppo, se guardi dietro lo scintillio, gioielli e diamanti ti raccontano spesso una storia di violenza e sopraffazione.

Infatti è assai raro che ci si chieda da dove provengano le materie prime, l’oro e le pietre preziose con cui vengono fabbricati anelli di fidanzamento e fedi nuziali, o che ci si interroghi riguardo alle condizioni in cui avvengono i processi estrattivi e di lavorazione.

I gioielli sono oggetti così incantevoli che tendiamo a dimenticare che anche questo tipo di industria può contribuire all’inquinamento dell’ambiente circostante e, in alcuni casi, allo sfruttamento sociale di intere popolazioni.

Oltre all’inquinamento dell’aria e delle falde acquifere generato da determinati processi di lavorazione, troppo spesso l’estrazione dell’oro e di alcune pietre preziose avviene in circostanze di scarsa tutela o di sfruttamento dei lavoratori, ai danni di una manodopera che è anche minorile e in piena violazione dei più elementari diritti umani.

La maggior parte dei diamanti che si trovano sul mercato, infatti, sono stati estratti nei paesi più poveri del mondo – Sierra Leone, Liberia, Repubblica Democratica del Congo – da minatori che lavorano in condizioni terribili e senza alcun rispetto per l’ambiente, che viene irrimediabilmente deturpato.

L’81% della produzione dei diamanti è controllata da 5 colossi: DTC (50%), Alrosa (12%), Leviev, Rio Tinto e BHP Billiton, e ogni anno nel mondo i ricavi dalle vendite di diamanti sono sempre maggiori.

Il problema che interessa il commercio di diamanti, e che è ben descritto nel famoso film “Blood Diamond” con Leonardo di Caprio, ruota intorno ai cosiddetti Conflict Diamonds, ovvero quei diamanti commercializzati illegalmente per finanziare le guerre, soprattutto in Africa centrale e orientale. L’ONU ha definito i Conflict Diamonds, altrimenti detti Blood Diamonds, come “diamanti che provengono da aree controllate da forze o fazioni opposte ai governi legittimamente e internazionalmente riconosciuti e che sono utilizzati per finanziare azioni militari”.

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Questi diamanti sono stati utilizzati per finanziare le varie guerre e guerriglie in Angola, Liberia, Costa d’avorio e Congo.

Per eliminare questo problema, su spinta dell’opinione pubblica internazionale scossa dalla terribile guerra della Sierra Leone, nel 2000 è iniziata una collaborazione tra l’industria dei diamanti, l’ONU e organizzazioni non governative per creare un sistema di certificazione dei diamanti, che verrà poi chiamato Sistema di Certificazione Kimberley. Questo processo di certificazione è entrato in vigore nel 2003 e da allora 71 governi hanno introdotto il Sistema Kimberley nella loro legislazione nazionale.

Insomma, l’anello che sogni è off limits? Forse no, grazie ad Ethical Diamond, un’iniziativa della Gioielleria Belloni di Milano. I diamanti “etici” provengono dal Canada e sono stati estratti e lavorati nel rispetto dei lavoratori, delle popolazioni indigene e dell’ambiente.

La linea “Ethical Diamond” , insieme a quella dedicata ai gioielli in oro eticoEthical Gold“, è – ad oggi – una valida alternativa alle pietre rese complici di guerre, del terrorismo o più semplicemente dello sfruttamento.

Le due serie sono state recensite dalle riviste attente ai criteri etici tra cui Altreconomia e Valori.

La serie “Ethical diamond” aderisce al “Canadian Diamond Code of Conduct”, un severo codice di condotta stipulato dal governo canadese che deve essere obbligatoriamente rispettato sia da chi estrae sia da chi vende le pietre in questione.

Per quanto riguarda la “Ethical Gold”, l’oro proviene dalle regioni del Choc, in Colombia, dove si estrae l’oro da un fiume e in cui i minatori, che sono anche i proprietari della terra, non usano nella lavorazione agenti chimici. La miniera è gestita dalla “Green Gold Corporation” che – riporta Belloni – ” ha come obiettivo quello di contribuire al benessere della comunità, attraverso la formazione delle popolazioni locali per l’implementazione di sistemi produttivi equi e per uno sfruttamento sostenibile delle risorse naturali. Per quanto riguarda l’estrazione dell’oro la Green Gold garantisce lo sviluppo di un’attività basata su principi di responsabilità sociale e ambientale, attraverso un rigoroso processo di certificazione delle modalità estrattive.

Vi sono inoltre alcune associazioni – tra le quali la FLO (Fairtrade Labelling Organizations International) –  che sono attive nei paesi in via di sviluppo proprio con l’obiettivo di sconfiggere il mercato nero, da quello delle gemme a quello dei generi alimentari, promuovendo la legalità e tutelando così le popolazioni, i produttori e i lavoratori.fair trade logo horizontal

Insomma, nonostante i diamanti siano i migliori amici di una ragazza, come cantava Marilyn Monroe in Gli uomini preferiscono le bionde, quando si acquista un gioiello e a maggior ragione se per un’occasione importante come il proprio fidanzamento/matrimonio, ci sono vari elementi di cui bisognerebbe tenere conto.

I diamanti etici offrono la possibilità di acquistare un oggetto bellissimo e di grande significato come un diamante, senza però diventare “complici di un crimine”, come si dice nello spot che gira su Internet e che parla dell’iniziativa.

Per chi voglia scegliere consapevolmente e responsabilmente il proprio anello nuziale, sapendo che questo acquisto non finanzierà violenze e guerre civili e non danneggerà l’ambiente, esistono oggi numerose alternative solidali ed ecosostenibili. Si può optare per gioielli ornati da pietre certificate conflict-free e per oro e metalli riciclati e non sottoposti a trattamenti chimici. E c’è anche la possibilità di ricorrere a gemme sintetiche, come la moissanite, che è la migliore imitazione esistente del diamante, indistinguibile agli occhi di un profano, e che viene commercializzata a costi molto più accessibili.

Insomma, anche noi di marraiafura.com abbiamo il nostro lato romantico, suvvia, non siamo solo quegli irresistibili zozzoni che tutti voi pensate!

Perché, va bene l’eco sesso, ma abbiamo pur sempre un cuore di panna… 😉

W L’AMMORE!!

diamante-cuoreLink:

greengold-oroverde.org/…

canadiandiamondcodeofconduct.ca/…

fairtrade.net

diamonds.net/…

gioielleriabelloni.com

greenme.it/…

Pubblicazione: 21/04/2010 – Ultimo aggiornamento: 21/04/2010

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