Chi ha fatto almeno una volta un viaggio in bicicletta, difficilmente dimentica quella bella sensazione di muoversi dolcemente e senza fretta, suscitando la simpatia e qualche volta l’invidia di automobilisti e passanti.

Viaggiare in questo modo offre un gran senso di libertà, permette di godere di paesaggi mozzafiato, di ospitalità spesso inattesa, e dà la sensazione che certi piccoli piaceri della vita, forse i più importanti, sono gratis. Immaginate poi un viaggio in bicicletta che  diventa un’esperienza da condividere con persone da tutto il mondo e attraverso cui è possibile conoscere progetti alternativi e sostenibili.

Un sogno? No, Ecotopia Bike Tour.

Ecotopia è un raduno ecologista e attivista nato nel 1989, realizzato ogni anno in un diverso paese europeo. Se inizialmente Ecotopia Bike tour aveva come scopo quello di raggiungere in bicicletta la sede del raduno, dal 2008 diventa un evento indipendente. Ecotopia Bike Tour ha ogni anno un percorso più o meno prestabilito, lungo il quale vengono visitati progetti alternativi, eco-villaggi, centri sociali occupati, ciclo-officine e molto altro ancora.

Quest’anno EBT aveva come tema la decrescita, partito dalla Catalogna il 6 luglio e passato per la Francia, è arrivato il 19 settembre a Venezia, in concomitanza con l’apertura  della Terza Conferenza Internazionale sulla Decrescita e la Sostenibilità.

Dei 35 che hanno dato il via all’edizione 2012, solo 5 l’hanno portata a termine fino a Venezia. Infatti lungo il percorso c’è chi va e c’è chi viene: alla fine parteciperanno  più o meno 120 persone da tutto il mondo, con una media di 25 ciclisti al giorno. Alcuni pedaleranno  per mesi o settimane, altri solo per alcuni giorni. Durante il percorso si unirà a loro anche una band di nove elementi con tanto di contrabbasso e altri strumenti decisamente ingombranti.

Con lo scopo di includere e responsabilizzare ogni singolo partecipante le decisioni quotidiane vengono prese per consenso, di fatto Ecotopia Bike Tour è un progetto orizzontale e senza gerarchia. João, coordinatore insieme ad Alice dell’edizione 2012 e uno dei cinque attivisti che ha pedalato dall’inizio alla fine  i 3500 chilometri tra Barcellona e Venezia, è chiaro su questo punto: «nonostante io e Alice fossimo i coordinatori, abbiamo tentato di allontanarci da questo ruolo in modo da creare un ambiente privo di gerarchie, formali o informali. Ad ogni modo non è stato difficile, malgrado la grandissima diversità tra i 120 partecipanti quasi tutti avevano una certa familiarità con i principi dell’autogestione e un grande interesse  per l’ecologia, la decrescita e ovviamente l’uso della bicicletta».

Esistono infatti altre linee guida che tutti devono rispettare: il cibo preparato durante il tour deve essere veg(etari)ano e  con ingredienti possibilmente locali, mentre i compiti e le responsabilità devono essere divisi tra tutti.

I ciclo-attivisti dell’Ecotopia Bike Tour visitano ogni due-tre giorni un progetto diverso, sul loro blog è reperibile il calendario e i link dei progetti visitati durante le dieci settimane di viaggio. Per João è difficile decidere quale parte o aspetto del viaggio l’abbia affascinato di più: «Ho trovato interessante la vita quotidiana all’interno di una comunità “nomade” che cambiava continuamente e che aveva dunque dinamiche sempre nuove; mi ha colpito l’alta densità di spazi occupati, progetti alternativi e autogestiti della Catalogna; Éourres, un villaggio francese in transizione con un sistema di funzionamento abbastanza interessante;  pedalare sulle Alpi francesi in sella a una tall-bike (una bici insolitamente alta normalmente costruita in ciclo officine popolari usando parti di bici usate, ndr).

tall-bike

Per quanto riguarda l’Italia, mi hanno colpito i volti delle persone presenti nel campo NO-TAV di Chiomonte, puoi leggervi chiaramente la volontà di resistere. E ovviamente l’ospitalità italiana: abbiamo passato tre giorni nella cooperativa agricola piemontese Valli Unite consumando solo i prodotti  realizzati nella stessa, dalla farina per la pizza al vino, dalla polenta alla salsa di pomodoro, dal pane al formaggio».

Arrivati finalmente a Venezia, i ciclo-attivisti dell’EBT si sono uniti a un’insolita Critical Mass che ha esplorato parti della città solitamente off-limits per le bici, e alla Punta della Dogana hanno raggiunto un corteo acqueo organizzato dal Comitato No grandi Navi, che si batte per l’allontanamento delle grandi navi da crociera dal porto lagunare.

ecotopia

Per la Conferenza sulla Decrescita e la Sostenibilità erano presenti a Venezia circa 900 persone, con  centinaia di workshop in tutta la città. Come sottolinea João, «è davvero interessante che una conferenza per certi versi accademica (Ignacio Ramonet, Serge Latouche, Rob Hopkins e Maurizio Pallante tra i relatori, ndr) fosse legata ai movimenti sociali della zona e  ospitasse all’interno del suo programma anche manifestazioni, feste e azioni dirette. Ma allo stesso tempo non sono la persona più adatta per parlarne: dopo due mesi e mezzo su una bici era difficile trovare l’energia per parteciparvi attivamente».

Il coordinamento dell’edizione 2013 dell’Ecotopia Bike Tour avverrà da Berlino e il tema sarà “Confini, frontiere e oltre”.

biciLink:
www.ecotopiabiketour.net
www.venezia2012.it

www.marraiafura.com/mobilita-sostenibile

Pubblicazione: 30/10/2012 – Ultimo aggiornamento: 30/10/2012

Copia pure: sei libero di ri-utilizzare questo articolo, ma ricorda di inserire il link
Marrai a Fura – sostenibilità e partecipazione” (maggiori info qui).

SCRIVI UN COMMENTO

Please enter your comment!
Scrivi qui il tuo nome