La Regione Emilia-Romagna ha attivato il sito di servizi per la partecipazione ioPartecipo+, un canale di ascolto e dialogo con i cittadini, e ha rinnovato il sito dell’Osservatorio della Partecipazione, che diventa una piattaforma di empowerment dell’azione amministrativa degli enti locali.
Nelle piazze virtuali di ioPartecipo+ i cittadini vengono coinvolti direttamente per contribuire alle politiche regionali. Sono attualmente in discussione temi come la gestione delle acque e la programmazione dei fondi Fesr e Fse da parte della Regione. Sviluppato attraverso un percorso di co-design, ioPartecipo ha anche una piazza dedicata alla valutazione del sito stesso da parte degli utenti, che possono contribuire suggerendo nuove funzioni e servizi.
Il sito dell’Osservatorio della Partecipazione è in primo luogo una mappa interattiva di oltre 400 casi di partecipazione avviati in Emilia-Romagna. Ogni processo di partecipazione è georeferenziato e descritto dettagliatamente, componendo nell’insieme una memoria storica che gli enti locali possono usare per migliorare la propria azione amministrativa. Attraverso un’azione di benchmarking e studio delle esperienze passate, i nuovi progetti possono essere rielaborati, modificati ed integrati, dando vita ad un ciclo continuo di azione, ricerca e riflessione.
La Regione Emilia-Romagna dal 2010 ha una legge sulla partecipazione (nata per ampliare la partecipazione attiva e il coinvolgimento dei cittadini e rendere concrete alcune forme di democrazia diretta anche grazie al contributo finanziario della Regione) ed è presente sul web, oltre che con Osservatorio della Partecipazione e ioPartecipo+, anche con E-R Partecipazione, la sezione tematica (aggiornata molto frequentemente) del portale web istituzionale della Regione.
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Fonte: Comunicato
Pubblicazione: 22/07/2013 – Ultimo aggiornamento: 22/07/2013
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“Marrai a Fura – sostenibilità e partecipazione” (maggiori info qui).
Nonostante le buone intenzioni, devo dare un grosso giudizio negativo su questa iniziativa.
Intanto la maggior parte del sito è dedicato alle “iniziative dall’alto”, ossia plebiscitarie..mentre l’unica vera parte importante, ossia gli strumenti di democrazia diretta, NON ESISTONO!!!
Tutto questo nonostante il decreto 82/2005 che all’art. 9 prevede:
“Lo Stato favorisce ogni forma di uso delle nuove tecnologie (..) per facilitare l’esercizio dei diritti politici e civili sia individuali che collettivi”
in questo caso quelli previsti dall’art. 8 del TUEL, ossia le istanze/petizioni/proposte/referendum.
Soliti politici che si nascono dietro la parola “partecipazione”, quando quello che serve è “agevolare l’uso degli strumenti di democrazia diretta, ossia -deliberativi-