A Sassari i bambini e le bambine del rione di San Donato sono stati i protagonisti dello Spuntino urbano di Caval Donato, una “mobilitazione ludica collettiva” che ha coinvolto persone di tutte le età e di tutti i quartieri cittadini.
Con un simpatico cavallino di legno (Caval Donato, misterioso regalo ricevuto da un manipolo di bambini del futuro) hanno occupato pacificamente gli spazi pubblici del centro, raccogliendo “i desideri e gli impegni dei concittadini per una città a misura di tutti e di ciascuno”, per poi consegnarli all’amministrazione comunale.
Lo Spuntino urbano di Caval Donato, attraverso una serie di eventi più o meno ufficiali, rappresenta una tappa del progetto Fronte di Liberazione dei Pizzinni Pizzoni: un percorso (attivo da alcuni anni, grazie all’entusiasmo del gruppo TaMaLaCà) di riappropriazione collettiva degli spazi pubblici negati del rione di San Donato, occupati dalle auto in sosta. Un rione che si trova geograficamente al centro della città di Sassari, ma che è a tutti gli effetti una periferia, con diverse forme di disagio e marginalità.
L’avventura è iniziata nel 2012 con una lettera arrivata dal futuro: i bambini sassaresi del 2046 hanno chiesto aiuto ai loro coetanei di oggi, per cambiare il corso della storia ed evitare la trasformazione del centro storico in un grande centro commerciale a misura di automobile.
Partendo da questo spunto (”un futuro distopico nel quale non è difficile riconoscere il presente”) i bambini e le bambine della scuola primaria del rione hanno prima ragionato sulla città che vorrebbero e su ciò che sarebbero disposti a fare per realizzarla, poi sono passati all’azione diretta. Con la collaborazione degli insegnanti e con il cavallino al seguito, hanno pacificamente occupato vie e piazze del centro e chiesto ai passanti di rispondere alle due domande arrivate dal futuro:
- Nella Sassari che vorresti cosa non deve mancare?
- Per realizzare il tuo desiderio cosa saresti disposto a dare in cambio?
Le risposte sono state scritte su dei fogli e inserite nel giocoso Cavallo di Troia in miniatura (ghiotto di desideri e impegni), che è stato poi portato a giugno del 2013 nelle sedi del potere: con la festosa interruzione dei lavori della Giunta comunale, i bambini hanno consegnato il risultato delle loro divertenti fatiche e chiesto a chi governa la città di passare a sua volta all’azione.
Ma i simpatici monelli del Fronte di Liberazione dei Pizzinni Pizzoni (Pizzinni Pizzoni è il nome con cui a Sassari sono chiamati i monelli di strada) non si fermano mai: pare stiano architettando nuove azioni per continuare il loro percorso di rivendicazione e riconquista giocosa della città… ne vedremo delle belle!
Il progetto Fronte di Liberazione dei Pizzinni Pizzoni (FLPP) e l’evento Lo Spuntino urbano di Caval Donato sono stati ideati e coordinati da TaMaLaCà (Tutta Mia La Città), spin off e laboratorio di ricerca e azione dell’Università di Architettura di Sassari-Alghero. Un gruppo, attivo dal 2005, con quattro socie fondatrici (Francesca Arras, Elisa Ghisu, Paola Idini, Valentina Talu) e tanti amici e sostenitori.
“Noi di TaMaLaCà siamo convinte – raccontano – che promuovere i diritti urbani delle persone e dei gruppi che ne hanno meno sia la cosa giusta da fare. Siamo anche convinte che farlo sia indispensabile per promuovere la qualità della vita della città, a vantaggio di tutti i suoi abitanti. Inoltre, studiare e progettare per costruire la città dei diritti è il mestiere che abbiamo scelto e che ci piace fare: non si vede?”.
Info su www.tamalaca.uniss.it
Fonte: comunicato
Pubblicazione: 10/10/2013 – Ultimo aggiornamento: 10/10/2013
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