Una bambina con un caschetto nero che abbraccia e sorregge il mondo. È l’opera di arte pubblica e sociale che cancella una brutale scritta sessista e razzista contro Carola Rackete, la comandante della Sea Watch 3.
La scritta offensiva fino a qualche giorno fa imbrattava il muro di un’azienda, lungo la strada statale 195 Sulcitana tra Cagliari e Capoterra. Ma un collettivo di donne sarde armate di vernice, rulli e pennelli si è mobilitato, rispondendo all’odio e alla violenza con un abbraccio. L’azione di street art ha coinvolto numerose donne di cui si sono fatte portavoce la giornalista Gianna Melis e Nina Castle, artista sarda che ha aderito al progetto con grande entusiasmo.
Un’azione di sole donne che, oltraggiate da quella scritta, decidono di reagire
Percorro frequentemente quella strada quando sono in Sardegna – ha raccontato Gianna Melis intervistata da Giulia Sanna per Unica Radio – e da luglio ho notato quella scritta che ogni volta mi faceva bollire il sangue, perché la ritengo offensiva non solo nei confronti di Carola ma verso tutte noi. Questa cultura maschilista dell’offendere le donne a livello sessuale è inaccettabile, così ho pensato che dovevo fare qualcosa: andava cancellata con un gesto politico. Un’azione di sole donne che, oltraggiate da quella scritta, decidevano di reagire. Tramite i social ho iniziato a sentire delle amiche e – nel giro di pochissimi giorni – non solo ho trovato un gruppo di donne disponibili a cancellarla, ma ho trovato anche Nina Castle che si è proposta di sostituire quell’abominio con un magnifico disegno”.
L’opera, autofinanziata, è stata inizialmente abbozzata su un foglio e il 3 ottobre scorso ha preso forma dopo alcune ore di lavoro con colore acrilico bianco, nero e rosso, il tutto davanti a un pubblico di automobilisti di passaggio che non ha risparmiato complimenti e incoraggiamenti al collettivo.
Un messaggio d’amore verso il mondo
“Non ho dormito per tre giorni – ha dichiarato Nina Castle sempre ai microfoni della radio degli studenti dell’Università di Cagliari – pensando a quale sarebbe potuto essere il disegno adatto a questa causa. Dopo tante bozze il disegno giusto è nato: la bambina col caschetto nero che abbraccia il mondo è un po’ la rappresentazione visiva dell’amore per il mondo e per tutte le persone che lo abitano. Volevo dare un esempio positivo di amore e di aiuto.
Il primo passo da fare per vivere in un posto migliore è cambiare atteggiamento nei confronti del prossimo, tendere una mano verso chi ne ha più bisogno, piuttosto che coltivare esclusivamente il proprio orticello. Da qui il collegamento con Carola e la Sea Watch.
È un messaggio d’amore verso il mondo quello che volevo lanciare: cerchiamo di volerci più bene, fidiamoci degli altri, non pensiamo sempre male del prossimo perché solo così potremo costruire qualcosa di buono, un mondo migliore”.
Adesso le migliaia di automobilisti che percorrono quotidianamente la SS 195 vedranno il disegno di una bambina con un caschetto nero al posto di una scritta ingiuriosa e offensiva. Tutto grazie all’azione politica e poetica di sette persone che non si sono voltate dall’altra parte, ricordandoci la potenza delle azioni dal basso e non violente e la necessità e l’urgenza di prendersi cura dello spazio urbano e di chi lo abita, al di là delle etnie e dei generi.