A Bauladu, Comune sardo di poco meno di 700 abitanti in provincia di Oristano, l’Amministrazione comunale utilizzerà il Dibattito pubblico per decidere insieme ai propri compaesani sulle opere pubbliche oltre un certo importo.

Il primo progetto in cui si sperimenta questo strumento di democrazia partecipativa è quello di un sistema di pergole diffuse per ridisegnare il centro storico del paese. L’idea, liberamente ispirata a quella di Costantino Nivola per il paese nuorese di Orani, ha cominciato a prendere forma un anno e mezzo fa con la messa a dimora delle prime piante.

“L’idea di integrare il verde negli edifici pubblici e privati – racconta il sindaco Davide Corriga – per creare architetture diffuse, sostenibili e rivitalizzanti del contesto urbano attraverso un segno storico come quello della pergola è una sfida, non solo di ingegneria e botanica, ma anche culturale e sociale”. Il Dibattito pubblico verrà utilizzato proprio per trasformare questa idea, che ora è un semplice progetto preliminare, in un progetto definitivo ed esecutivo.

Il primo incontro tra l’amministrazione comunale, l’architetto incaricato di elaborare lo studio e i cittadini è fissato per oggi, venerdì 25 ottobre, alle ore 18:30 al centro civico culturale in piazza Emilio Lussu a Bauladu.

Disegno delle pergole dell'architetto Roberto Virdis
Disegno delle pergole dell’architetto Roberto Virdis

Il Dibattito pubblico comunale come modello di procedimento amministrativo partecipato

Sono diverse le azioni messe in atto in questi anni nel Comune di Bauladu, come il Bilancio partecipativo per decidere insieme ai cittadini come spendere specifiche risorse comunali, il Forum delle associazioni che coinvolge i rappresentanti delle organizzazioni del paese e appunto il Dibattito pubblico che dopo una prova zero fatta con i lavori nella piazza centrale del paese si sta sperimentando ora con la pergola diffusa.

Il Dibattito pubblico è stato istituzionalizzato dall’amministrazione nel giugno 2019, come modello di procedimento amministrativo partecipato per tutti i lavori pubblici e gli investimenti economici di importo superiore ai 100mila euro. “Sulla traccia del Débat public francese – prosegue il sindaco – prevede il coinvolgimento della comunità per condividere le scelte progettuali nella fase preliminare di pianificazione delle opere. Un momento di confronto tra cittadini, amministratori e tecnici per colmare deficit informativi e prevenire potenziali conflitti nella comunità”.

Al Dibattito pubblico possono partecipare i residenti, chi possiede un’impresa, un’abitazione o svolge attività associativa nel paese: sono convocati in assemblee per conoscere le azioni in agenda, confrontarsi con la linea politica del Consiglio comunale, avanzare proposte e co-progettare gli interventi con la Pubblica amministrazione. La procedura partecipativa si svolge nelle fasi preliminari di elaborazione dell’opera e non può durare oltre 120 giorni. Il Dibattito pubblico può essere attivato dal Comune o su richiesta del 10% dei residenti sopra i 16 anni.

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