Prendi una qualsiasi città poco abituata ai ciclisti, aggiungi un bel gruppo di persone di tutte le età con tanta voglia di pedalare, completa con tante biciclette di ogni tipo, mescola bene il tutto e appena la massa ciclistica è sufficientemente grande (dunque è diventata “critica”) si parte!
Questo è “Critical mass“, un movimento internazionale presente in centinaia di città che vuole, anche per poche ore, riappropriarsi di strade e piazze quotidianamente soffocate dalle auto. Il movimento è presente anche in Italia e in particolare a Torino, Milano, Roma, Napoli, Catania e Rovereto, tutte città prive, o quasi, di percorsi ciclabili protetti.
Tuttavia è difficile dare a Critical Mass una precisa definizione: è un evento spontaneo che consiste in appuntamenti di ciclisti (le “coincidenze organizzate“) che attraversano insieme tratti di percorso urbano, senza un itinerario predefinito, in sella ai loro mezzi.
Non c’è un organizzatore vero e proprio e gli appuntamenti (generalmente in spazi pubblici molto visibili con cadenza settimanale o mensile) sono comunicati attraverso affissioni, passaparola, social network e mailing list.
Quando nel luogo deputato si raduna una sufficiente quantità di biciclette queste si mettono in moto lungo le strade cittadine formando un blocco compatto, che occupa una o più corsie stradali muovendosi alle velocità abituali del ciclismo non agonistico (10-20 km/h). Questo basta a rallentare il traffico automobilistico creando piccole “oasi” di bassa velocità, sicurezza e socialità per i ciclisti. È ovvio che la maggior parte degli automobilisti non è per nulla contento di trovarsi dietro una massa critica… solo alcuni, pochi, apprezzano il temporaneo cambiamento del ritmo, dell’immagine e dell’acustica urbana.
Critical Mass è, se vogliamo, una forma di ciclismo sovversivo, etico; è un recupero di tempi e velocità a misura d’uomo; è un modo per ribadire il diritto alla sicurezza degli utenti più deboli della strada; é un atto che vuole riaffermare il ruolo della bicicletta come veicolo tra gli altri veicoli. Non per nulla il motto del movimento è “Noi non blocchiamo il traffico… Noi siamo il traffico!”.
Fonte: Critical Mass e Wikipedia
Pubblicazione: 08/02/2010 – Ultimo aggiornamento: 08/02/2010