No impact manDa un paio d’anni nelle librerie non mancano i libri che raccontano di esperienze di vita a impatto zero. Un filone iniziato probabilmente con No impact man di Colin Beavan, tratto dall’esperienza del giornalista americano che con la sua famiglia ha cambiato il proprio stile di vita per un anno, rendendolo di punto in bianco radicalmente più sostenibile. Se libri di questo tipo possono ispirare i lettori alla ricerca di una vita più ecologica, è altrettanto vero che spesso il risultato è proprio quello opposto: in questi libri una vita ecologicamente responsabile diventa sinonimo di sacrifici e privazioni senza fine; Beavan per esempio arriva al punto tale da rinunciare all’energia elettrica e al frigorifero.

Un’altra esperienza di vita a impatto zero piuttosto controversa è raccontata nel libro di Vanessa Farquharson, Dormire nudi è verde. La Farquharson, fino a quel momento una giovane giornalista canadese, hipster e consumista, decide di introdurre nella propria vita un gesto verde al giorno per un anno. Il libro è divertente e godibile, ma ci sarebbe parecchio da discutere su ciò che è considerato verde per l’autrice: una delle prime scelte sarà passare a un filo interdentale vegan (sic), mentre durante tutto l’anno la giornalista non si deciderà a scegliere una dieta vegana o perlomeno vegetariana, per non parlare poi di una vacanza in cui in poco più di un mese passerà per l’Inghilterra, la Spagna, la Palestina e l’Oregon. Ovviamente, tutto in aereo.

In conclusione, c’è da chiedersi quanto questi progetti siano utili, credibili, ma soprattutto sinceri: durante il suo anno a impatto zero Colin Beavan si è trasformato in un fenomeno mediatico e non si è fatto scrupolo di darsi in pasto alla TV e alla stampa più sensazionalista, interessata più alla sua scelta di vivere senza carta igienica che ai problemi del pianeta.

everydaystories

Insomma, questo genere di esperimenti lascia piuttosto scettici, soprattutto se entrate per un momento nel blog “Everyday stories. Urban european sustainable living”.

“Every day stories” è un blog creato da un’equipe belga che ha viaggiato in Europa per un anno raccogliendo storie  di persone normali che portano avanti con convinzione e senza tanto clamore uno stile di vita sostenibile. Il risultato sono quattordici storie molto eterogenee, accomunate però dalla ricerca di alternative allo stile di vita consumista.

eveydaystories

Qua sta forse la differenza tra i super-eroi dell’impatto zero e i protagonisti di Everyday stories: per questi ultimi l’ecologia è una  componente essenziale di un percorso di vita. Non che le abitudini o le scelte di alcuni protagonisti siano meno “radicali”, ma la convinzione e l’entusiasmo con cui vengono portate avanti le rende decisamente più credibili, sincere, ma soprattutto stimolanti. Prendete il caso di Yolanda, ragazza olandese, due lauree alle spalle, che racconta con un grande sorriso la sua decisione  di lasciarsi dietro le una vita “normale” e iniziare un viaggio in bici per l’Europa alla ricerca di progetti comunitari sostenibili. Spaventata più da una vita fatta di certezze che iniziava ad asfissiarla che dal salto nel vuoto nelle incognite del futuro, Yolanda è finita poi in Portogallo, dove impegna attualmente il suo tempo in vari progetti comunitari e segue lo stile di vita freegan.

eveydaystories

A fianco a scelte di vita come quelle di Yolanda e di Carolien, ricercatrice olandese che ha vissuto per un anno senza usare denaro, è possibile trovare quelle di un volto più o meno noto della televisione italiana, una famiglia portoghese, un agricoltore di prodotti biologici, una cuoca vegan, uno studioso di primati e altro ancora. Ogni storia raccontata nel blog mostra un approccio diverso con il tema dell’ecologia e la ricerca di alternative all’attuale sistema, e se si ha il tempo di leggerne almeno un paio, si verrà contagiati immediatamente da un forte desiderio di cambiamento.

everyday stories

Insomma, immergetevi nelle storie di ordinaria sostenibilità del blog, quale occasione migliore per rinfrescare il proprio inglese?

Fonte: Everydaystories.be
Pubblicazione: 13/12/2012 – Ultimo aggiornamento: 13/12/2012

Copia pure: sei libero di ri-utilizzare questo articolo, ma ricorda di inserire il link
Marrai a Fura – sostenibilità e partecipazione” (maggiori info qui).

SCRIVI UN COMMENTO

Please enter your comment!
Scrivi qui il tuo nome