FOOD, Inc. (Cibo SpA) è un’inchiesta documentario del regista americano Robert Kenner e parla della catena di produzione del cibo di massa negli Stati Uniti. Un processo che il consumatore spesso non conosce e non arriva nemmeno ad immaginare.
Food Incorporated si snoda attraverso tutti i livelli della catena di produzione del cibo negli U.S.A., dalla carne agli ortaggi e affronta in le innumerevoli distorsioni causate dall’attuale politica dell’industria del cibo, portando lo spettatore a riflettere fortemente sul modello economico e alimentare corrente.
Ecco un esempio: i polli che finiscono sulla tavola sono in realtà dei pulcini, hanno infatti appena 49 giorni quando vengono inviati alla macellazione industriale centralizzata.
Sembrano dei polli adulti e addirittura hanno il petto molto più grande rispetto ai polli di normali dimensioni, perchè vengono forzatamente alimentati, con l’alterazione accellerata del loro ciclo biologico (ciclo sonno-veglia) e nutriti essenzialmente con cereali (leggasi mais). Lo stesso mais che è diventato il cibo dei pesci d’allevamento, che in natura difficilmente si ciberebbero di cereali o delle mucche, il cui apparato digerente s’è evoluto per assimilare l’erba dei campi.
Tutto è studiato nei minimi particolari unicamente per tagliare il costo di produzione e per massimizzare il profitto, anche se moralmente si deve passare attraverso la forzatura dell’allevamento intensivo, dove ad esempio la crescita abnorme nel caso dei polli, li porta a non reggere il peso raggiunto dal corpo per via delle zampe non ancora sviluppate o ancora porta a sfruttare il personale (molto spesso si tratta di immigrati latinoamericani non sempre perfettamente in regola) usato nella “raccolta”, fatta di notte per accellerare i tempi, visto che con il buio il pollo rimane intontito e non si dimena, quindi fa perdere meno profitti immediati.
Nello sviluppo della sua inchiesta Kenner parte dalla prima fase della produzione, direttamente dagli allevamenti di animali e dalle industrie agricole. Il regista dimostra che la produzione di cibo negli Stati Uniti è in mano ad pochissime grandi multinazionali che grazie alla loro potenza economica (e di conseguenza mediatica e politica), dispongono di un controllo pressochè assoluto su tutti gli anelli della catena in un equilibrio malato totalmente dissennato e insostenibile.
I terreni non potranno sopportare per sempre uno sfruttamento così intensivo come quello attuale e dedito alla monocoltura del mais. Tale coltivazione, per assurdo, sarebbe antieconomica, se non intervenissero dei sussidi appositamente deliberati dal congresso degli Stati Uniti.
Ma perchè il congresso di un paese basato sul capitalismo usa dei soldi pubblici per finanziare lo sfruttamento dei terreni per la coltivazione del mais, fornendo una stampella ad un sistema che da solo non reggerebbe?
Una spiegazione potrebbe essere la volontà di tenere il prezzo del mais al minimo possibile, affinchè questo possa costare pochissimo ai grandi acquirenti che lo adoperano come cibo animale, visto che nel già citato congresso vi siedono illustri rappresentanti e affiliati ai colossi della carne che con questo salto triplo si trovano ad avere praticamente abbattuti i costi di produzione. Una sorta di finanziamento indiretto alla propria industria.
Questa politica dissennata provoca già dei problemi enormi dal punto di vista sociale e delle voragini dal punto di vista economico che si scaricano inevitabilmente sugli anelli più deboli della catena.
Se mangiare al fast food costa meno che cucinare a casa, chi ha problemi economici sarà così obbligato a scegliere di sostentare la propria famiglia in questo modo, preferendo hamburger dove finiscono carni di centinaia di capi di bestiame diversi, piuttosto che verdure coltivate magari con metodi biologici. Con il risultato d’una massa di persone obese o comunque in cattiva salute, quando non direttamente preda di virus e batteri, dovuti alla forzata alimentazione degli animali e alla loro vita passata a mangiare e defecare sempre nello stesso pezzo di terreno.
Il piccolo riassunto che vi abbiamo proposto in queste righe è in realtà edulcorato e riduttivo, rispetto al documentario che vi raccomandiamo di vedere.
Naturalmente lo stesso documentario è una riduzione, una finestra aperta sulla realtà che fornisce uno spunto di riflessione per spingerci a saperne di più, più criticamente ed informare chi ci sta vicino.
Link
www.foodincmovie.com
Il film è disponibile in dvd con sottotitoli in italiano (si trova anche su youtube, sia sottotitolato che doppiato)
Trailer
Pubblicazione: 12/07/2011 – Ultimo aggiornamento: 12/07/2011
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