Come è noto la Danimarca è una delle nazioni più attente ai cambiamenti climatici e allo sviluppo e sfruttamento di fonti alternative di energia.
Tenendo fede a questa tradizione, di cui i Danesi vanno fieri, quest’anno sarà inaugurato a Copenaghen, nella piazza del municipio, un particolare albero di Natale: la sua illuminazione sarà infatti alimentata da particolari biciclette posizionate alla base dell’albero. Volenterosi passanti regaleranno alla città lo spettacolo delle luci natalizie con la loro fatica.
Ovviamente c’è anche un motivo simbolico: infatti la città ospiterà il vertice sul clima dell’ONU.
Inoltre vuole incitare all’uso dell’energie alternative, al rispetto dell’ambiente, al risparmio energetico.
Va sottolineato che Copenaghen è la città europea dove la bicicletta e il mezzo più utilizzato per gli spostamenti cittadini, grazie anche ai tanti chilometri dedicati alle piste ciclabili.
Il Natale a Copenaghen sarà dunque all’insegna del rispetto ambientale; si stima che le pedalate per illuminare l’albero faranno risparmiare 9 tonnellate di emissioni di CO2.
Il caso Danase, non è per fortuna l’unica iniziativa di questo tipo.
La città di Barcellona ha infatti deciso di proporre l’identico sistema per illuminare l’albero di Natale cittadino. Con questa iniziativa la capitale della Catalogna vuole promuovere anche il bike sharing, sensibilizzando i cittadini verso la sostenibilità ed il risparmio energetico.
Anche in Inghilterra hanno fatto la loro parte. Al Tate Britain Art Museum di Londra, Bob e Roberta Smith hanno realizzato un albero di Natale con materiali di scarto e l’hanno addobbato con i disegni di alcuni bambini. Anche qui il sistema di illuminazione è alimentato a pedali; il titolo dell’opera è Make your own Xmas.
A questo punto si spera che Babbo Natale e la Befana, per fare la loro parte, non portino carbone ai bambini cattivi, perché si sa: il carbone non è una fonte rinnovabile ed responsabile di una buona parte di emissioni dannose; il pellet è più indicato per punire i monelli in modo sostenibile.
Fonti: cnsnews.com, inhabitat.com, news.cnet.com, tate.org.uk, wired.com
Pubblicazione: 07/12/2009 – Ultimo aggiornamento: 07/12/2009