Chi di noi non ha mai usato due coperchi per le pentole suonandole a mo’ di piatti? Da bambini, probabilmente, tutti. Qualcuno, però, continua a farlo anche da grande sperimentando le potenzialità sonore degli oggetti che ci circondano, inclusi i materiali di scarto.
Loro si chiamano Capone & Bungt Bangt e sono nati in Campania nel 2000, da un’idea di Maurizio Capone, come spettacolo “teatrale e performante” incentrato su strumenti nati da materiali riciclati o con oggetti d’uso comune.
Il loro nome è una forma onomatopeica napoletana che significa frastuono, confusione, ma anche intensa attività fisica e mentale. Hanno già all’attivo più di 450 concerti anche con artisti di grande notorietà e hanno partecipato a moltissimi festival, trasmissioni televisive e radiofoniche.
I loro strumenti sono bidoni della spazzatura, lattine, vecchie pentole, secchi di metallo di varie dimensioni, mestoli, tubi di plastica e di ferro, chiavi inglesi, bombole del gas, bottiglie, lamine di metallo, elastici di gomma, bastoni per le tende e mille altri strani oggetti.
Grazie all’inventiva di Capone e della sua band tutte queste cianfrusaglie diventano strumenti musicali a tutti gli effetti con tanto di poetica denominazione: ecco così la “Tanicammore” (vecchi bidoni di plastica da percuotere), la “Chiantichitarra” (una chitarra con la scatola del vino al posto della cassa armonica), lo “Scatolophon” (nient’altro che un elastico teso sopra un contenitore di polistirolo), il “Chiaviinglesixilofono” (e il nome spiega tutto), il “Canalischio” (un tubo corrugato per impianti elettrici con cui produrre un singolare fischio soffiandoci dentro) etc. etc.
Le loro performance non sono solo divertenti e originali, sono anche dei chiari messaggi sociali ed ecologici. Il significato fondamentale della loro attività è che la musica è di tutti e può essere fatta con poco! Per questo all’attività concertistica affiancano momenti ludico-didattici con i bambini dei quartieri più disagiati e con le comunità di immigrati per stimolare la creatività e il senso di responsabilità ambientale, superare l’emarginazione e avere un’opportunità di crescita personale.
Un evento di questo genere si è svolto il 24 luglio 2009 sull’arenile Reload di Bagnoli, dove Capone & Bungt Bangt sono stati promotori dell’iniziativa “Come suona il caos?“, un ambizioso progetto articolato su più livelli: creatività musicale, coscienza ambientale e sociale ed ecologia. La performance è iniziata con la pulizia della spiaggia seguita da un workshop creativo nel quale sono stati realizzati tanti strumenti musicali con tutta la spazzatura raccolta: bidoni, bottiglie, pezzi di legno, spago ed altro. Sul palco si sono esibiti anche i bambini del 3° Circolo Didattico Don Milani di Sant’Antimo con la loro band di strumenti riciclati “Bum, Bum Trakk”.
L’evento è stato anticipato da trenta video-lezioni diffuse sul web per insegnare ad assemblare materiali di scarto e di riciclo in modo da creare nuovi strumenti musicali. «Una semplice scopa – osserva Capone – è diventata una “scopa elettrica” degna di assoli alla Jimi Hendrix, così come un set percussivo di tutto rispetto è stato creato unendo barattoli e latte di varie dimensioni e materiali».
Lasciamo anche la conclusione alle parole di Capone: “la spazzatura è una risorsa, ed è preziosa fonte di ispirazione anche per l’arte e per la musica”!
Link
Sito: caponebungtbangt.com
Video: Bungt Bangt sulla spiaggia di Bagnoli
Fonte: caponebungtbangt.com
Pubblicazione: 19/02/2010 – Ultimo aggiornamento: 19/02/2010